L’opera figurativa è materia. Materia che parla. Che parla di qualcosa e di qualcuno: di sé stessa, di chi la mette in forma, di un pensiero, di un sentire. E parla a qualcuno, o, forse meglio, con qualcuno: che la guarda, o comunque la percepisce. Nella sua materialità, ma anche, spesso, oltre questa. Lo scarto non è nella materia, ma nello sguardo di chi la osserva. Per questo può congiuntamente e simultaneamente, esserci, cioè apparire, e non esserci, nascondersi, o forse riuscire a negarsi proprio nel suo lasciarsi solo intravedere, quasi in controluce. Per questo l’arte è forse il primo approdo dello scarto, che lì può forse più facilmente mettere sé e l’occhio in discussione con il suo stesso mostrarsi.

Incontro di realtà parallele

La patina di ruggine esalta gli spazi di colore spatolato e sgocciolato

Labirinti

Ripiano di armadio in metallo, cm 40 x 100, 2019

Attrazione

Ripiano di armadio metallico (cm 40 x 88), 2017

Evanescenza

Ripiano di armadio metallico (cm 40 x 88), 2017