La funzione come uso. Ma in un gioco di doppio: uso trascorso che si fa soltanto traccia lasciando spazio al nuovo. L’apparire, al tempo stesso necessario ed eccedente, dell’oggetto rimanda così al nuovo e al vecchio, suggerimento, più o meno didascalico, a corpi e gesti del passato e del futuro. Dialettica al tempo stesso di protezione e velamento della traccia, che dice del punto di partenza e del punto di arrivo. Presenza nel qui e ora che dice però anche da dove era partito il cammino. Almeno in una delle precedenti trasformazioni.