L’opera figurativa è materia. Materia che parla. Che parla di qualcosa e di qualcuno: di sé stessa, di chi la mette in forma, di un pensiero, di un sentire. E parla a qualcuno, o, forse meglio, con qualcuno: che la guarda, o comunque la percepisce. Nella sua materialità, ma anche, spesso, oltre questa. Lo scarto non è nella materia, ma nello sguardo di chi la osserva. Per questo può congiuntamente e simultaneamente, esserci, cioè apparire, e non esserci, nascondersi, o forse riuscire a negarsi proprio nel suo lasciarsi solo intravedere, quasi in controluce. Per questo l’arte è forse il primo approdo dello scarto, che lì può forse più facilmente mettere sé e l’occhio in discussione con il suo stesso mostrarsi.

CONCRETE 18

Way home – Strada di casa

CONCRETE 17

Rescue appendix – Appendice di salvataggio

CONCRETE 16

The poetry of time – La poesia del tempo

CONCRETE 15

Bike roads in the city – piste ciclabili urbane

CONCRETE 14

Yesterday and today – Ieri e oggi

CONCRETE 13

White square – Cornice bianca

CONCRETE 12

Streets of Venice – Strade di Venezia

CONCRETE 11

Clear water – Acqua chiara

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CONCRETE 10

The blue window – La finestra blu