L’opera figurativa è materia. Materia che parla. Che parla di qualcosa e di qualcuno: di sé stessa, di chi la mette in forma, di un pensiero, di un sentire. E parla a qualcuno, o, forse meglio, con qualcuno: che la guarda, o comunque la percepisce. Nella sua materialità, ma anche, spesso, oltre questa. Lo scarto non è nella materia, ma nello sguardo di chi la osserva. Per questo può congiuntamente e simultaneamente, esserci, cioè apparire, e non esserci, nascondersi, o forse riuscire a negarsi proprio nel suo lasciarsi solo intravedere, quasi in controluce. Per questo l’arte è forse il primo approdo dello scarto, che lì può forse più facilmente mettere sé e l’occhio in discussione con il suo stesso mostrarsi.

CONCRETE 9

Red label – Etichetta rossa

CONCRETE 8

Day and night – Giorno e notte

CONCRETE 7

The door – La porta

Rifugio Selleries – Roure (TO)

Le opere della serie Concrete sono visibili per tutta l’estate presso il Rifugio Selleries di Roure (TO)

CONCRETE 00

Wedding gift – Regalo di matrimonio

CONCRETE 6

The mirage of an oasis – Il miraggio di un’oasi

CONCRETE 5

Refreshment station – Stazione di ristoro

CONCRETE 4

Highway in the fields – Autostrada nei campi

CONCRETE 3

The lighthouse at night – Il faro di notte